martedì 4 marzo 2014

Maschera: una parola tra realtà e finzione

La maschera si indossa per ricoprire l'intero viso o solamente gli occhi.
Utilizzata fin dalla preistoria per rituali religiosi , ma la si ritrova anche nelle rappresentazioni teatrali o in feste popolari come il carnevale.
Incerto l'etimo della parola: una prima ipotesi lo vorrebbe di origine preindoeuropea, da mascafuliggine, fantasma nero»).
Una seconda ipotesi, lo deriverebbe dal latino tardo e medievale màsca, strega.
Dal significato originale si giunge successivamente a quello di fantasma, larva, aspetto camuffato per incutere paura.
L'evoluzione linguistica portò probabilmente all'aggiunta di una ‘r' facendo assumere al termine la forma dapprima di mascra e successivamente di mascara.
Alcuni studiosi hanno suggerito una derivazione dell'etimo dalla locuzione araba maschara o mascharat, buffonata, burla, derivante dal verbo sachira, deridere, burlare, importata nel linguaggio medievale dalle crociate
Assai conosciute e popolari sono le maschere collegate al carnevale:

Arlecchino è una delle due maschere di Bergamo; rappresenta un personaggio scansafatiche, dal carattere leggero, ma dotato di grande astuzia.
Arlecchino


IL dottor Balanzone, maschera bolognese, è il simbolo della giustizia e il suo nome deriva proprio dalla “balanza”, ovvero la bilancia simbolo di giusta imparzialità. Personaggio brontolone, ma allo stesso tempo colto e saggio, parla tanto senza concludere niente.
 
 
 
Brighella, di Bergamo, personaggio sempre affaccendato, in affari più o meno leciti; lesto di pensiero, è sempre pronto a ingannare il prossimo e a raccontare bugie
pantalone
Colombina. Maschera veneziana dal carattere civettuolo, è vanitosa, astuta, maliziosa e abile nel districare le matasse più intricate. E' la fidanzata di Arlecchino.
 
Di Torino è Gianduia, il cui nome non può che derivare dal famoso cioccolatino “gianduiotto”. Amante del buon vino e della buona tavola, ha una personalità allegra e piacevole. 
 
Pantalone, altra maschera nativa di Venezia è avaro lussurioso, incontentabile, vizioso e incarna il vecchio mercante predatore di cortigiane e giovani innamorate. Il suo nome deriva da “Pianta Leone” ovvero coloro che, con la scusa di conquistare nuove terre per Venezia, piantavano la bandiera di San Marco su ogni terra che trovavano. 
 
 Pulcinella nativo di Napoli, è la maschera popolare per eccellenza.. E' fannullone, birbante, pazzerello, ama mangiare, bere e il dolce fare niente. 
 

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