giovedì 24 luglio 2014

Corruzione: una parola, quanti significati.....

"La corruzione inizia con un piatto di pasta " ha detto Indro Montanelli
Corruzione è di certo una parola che evoca molteplici significati
Scrivo di te A proposito di corruzione propone alcuni contributi realizzati dal Dott. Paolo Russo, sociologo esperto di comunicazione pubblica e sociale e seguirà un evento che si svolgerà Giovedi 24 Luglio a partire dalle ore 18.00 a Marano di Napoli, presso la Sala Cavallo della Casa Comunale al Corso Umberto I. Un incontro dibattito aperto al pubblico organizzato dall’a.p.s. Omnibus per la presentazione del Volume “Il cancro della corruzione” del Tenente Colonnello Claudio Mazzarese Fardella Mungivera (ediz. Rogiosi) a cui parteciperanno il Sindaco di Marano, Angelo Liccardo, il presidente della Commissione Cultura della cittadina, Vincenzo Marra e il presidente dell’associazione Mariarosaria Lumiero. Modererà l’altro socio e giornalista dell’associazione, Paolo Russo, esperto di Comunicazione pubblica, sociale e politica.
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mercoledì 23 luglio 2014

A proposito di corruzione (7-fine)



 Mafia e corruzione sono due mali tipici della società italiana. Spesso - ma non sempre - coincidono; può dirsi che dove c’è la mafia è oggettivamente più forte e penetrante la corruzione. Il mafioso ha un argomento in più che può spendere nei confronti del funzionario infedele: oltre il denaro ha dalla sua la capacità dell’intimidazione. Non sempre però la presenza della corruzione significa presenza di mafie. In alcuni contesti essa è il frutto di lobby di potere politico/affaristico che non necessariamente hanno legami con le mafie. I fatti emersi a Milano con l’Expo e a Venezia con il Mose dimostrano che importanti eventi corruttivi possono accadere anche senza mafie. Di sicuro sconfiggendo (o rendendo meno forti) le mafie si diminuirà una certa corruzione, ma non necessariamente la si eliminerà.
Ma il fenomeno della corruzione prevede che ci sia un corrotto ma anche un corruttore: l’idea diffusa che corruzione sia una scorciatoia non è una buona soluzione. La corruzione è un rapporto bilaterale e in una situazione di sostanziale parità contrattuale: il pubblico ufficiale che vende la propria funzione è un soggetto da considerarsi spregevole ma non lo è meno chi corrompe o compra l’esercizio del potere. Questo è un pezzo della battaglia culturale che va ffrontata e  l’A.N.A.C. può provare a svolgere un ruolo significativo, uscendo all’esterno, rendendosi riconoscibile e utilizzando la sua ottenuta autorevolezza. Si può parlare di corruzione anche nelle scuole, nelle università, provando a far capire che chi corrompe non fa solo danno al prestigio dell’amministrazione pubblica ma a tutta la società. Il rappresentante delle forze dell’ordine che arresta un corruttore, essendo egli stesso un pezzo della Pubblica Amministrazione è l’esempio di un virtuoso che fa il suo dovere, che spesso procede anche contro colleghi del loro stesso ufficio. È la dimostrazione più evidente che c’è una parte sana nella società italiana sulla quale si dovrà lavorare per invertire il trend della lotta al malaffare.(fine)                                                                                                    a cura di Paolo Russo


(realizzato con il contributo editoriale di: - ANAC, Associazione Nazionale Anticorruzione, Repubblica-Limes, rivista specializzata, Connecting Managers, web community)

Di corruzione, e di mala-politica si parlerà Giovedi 24 Luglio a partire dalle ore 18.00 a Marano di Napoli, presso la Sala Cavallo della Casa Comunale al Corso Umberto I nel corso di un incontro dibattito aperto al pubblico organizzato dall’a.p.s. Omnibus per la presentazione del Volume “Il cancro della corruzione” del Tenente Colonnello Claudio Mazzarese Fardella Mungivera (ediz. Rogiosi) a cui parteciperanno il Sindaco di Marano, Angelo Liccardo, il presidente della Commissione Cultura della cittadina, Vincenzo Marra e il presidente dell’associazione Mariarosaria Lumiero. Modererà l’altro socio e giornalista dell’associazione, Paolo Russo, esperto di Comunicazione pubblica, sociale e politica.

A proposito di corruzione (6)




A livello internazionale in molti Stati esistono autorità anticorruzione; si tratta però di realtà variegate e non riconducibili a una tipologia unitaria. Nei rapporti internazionali intessuti e studiando alcuni report ho verificato che spesso quelle straniere sono autorità con poteri di polizia o persino giurisdizionali o, all’estremo opposto, si tratta di autorità inserite e collegate direttamente a ministeri. In Francia ad esempio l’anticorruzione è collegata al ministero della giustizia. L’Authority italiana, invece, ha i caratteri di un’autorità indipendente; è nominata dal governo ma richiede il parere favorevole dei 2/3 delle commissioni parlamentari e dura 6 anni, quindi più di quanto possa durare il governo nominante: in questo senso è una novità sul piano internazionale. L’esperienza delle autorità straniere, per quanto molto diverse, sembra incoraggiante; esse pare abbiano conseguito concreti risultati nella lotta alla corruzione; almeno questo è quello che emerge dai report degli organismi internazionali.
La corruzione si annida nelle pieghe della burocrazia che non funziona e che pone ostacoli; gli ostacoli spesso si possono superare proprio corrompendo i funzionari infedeli o mettendoli a “libro paga”: è per questo che una semplificazione intelligente delle procedure (che non significa affatto eliminazione dei controlli, ma individuazione di controlli rapidi ed efficienti) può aiutare a combatterla. Spesso sono le regole e le norme tortuose e complicate che cagionano la corruzione.
Volendo indicare un punto di inizio, la lotta alla corruzione richiede interventi sinergici che solo operando insieme possono consentire risultati accettabili. Una buona prevenzione va sempre accompagnata a una repressione che funziona. Infine, ma non certo per importanza, è indispensabile una battaglia di tipo culturale. Per troppo tempo in Italia la corruzione è stato un fenomeno sottovalutato o persino considerato una sorta di “stato di necessità” per superare ostacoli insormontabili di tipo burocratico: In alcuni casi il corruttore, al pari dell’evasore fiscale, è stato considerato un “furbo” capace di aggirare gli ostacoli. Deve invece imporsi l’idea che la corruzione è un male assoluto, come le mafie: entrambe danneggiano i cittadini perché rendono il sistema economico e imprenditoriale molto più debole e molto meno rispettoso delle regole della concorrenza.
 Di corruzione, e di mala-politica si parlerà Giovedi 24 Luglio a partire dalle ore 18.00 a Marano di Napoli, presso la Sala Cavallo della Casa Comunale al Corso Umberto I nel corso di un incontro dibattito aperto al pubblico organizzato dall’a.p.s. Omnibus per la presentazione del Volume “Il cancro della corruzione” del Tenente Colonnello Claudio Mazzarese Fardella Mungivera (ediz. Rogiosi) a cui parteciperanno il Sindaco di Marano, Angelo Liccardo, il presidente della Commissione Cultura della cittadina, Vincenzo Marra e il presidente dell’associazione Mariarosaria Lumiero. Modererà l’altro socio e giornalista dell’associazione, Paolo Russo, esperto di Comunicazione pubblica, sociale e politica.

A proposito di corruzione (5)




I misuratori oggettivi dell’efficacia di un’azione amministrativa di controllo preventivo non potranno essere né l’emersione né l’assenza di episodi corruttivi scoperti dalla magistratura, dato che la scoperta di fatti corruttivi può dipendere anche soltanto dal caso e che la mancata scoperta non significa affatto che essi non vi siano. Un segnale indicativo potrebbe risiedere nelle classifiche internazionali sulla percezione della corruzione in Italia: salire in quelle classifiche sarebbe un elemento che, oltre a essere oggettivamente incoraggiante, dimostrerebbe che l’azione di prevenzione è fruttifera.
 L’attività incisiva sarà soprattutto di “vigilanza”; controllo affinché le pubbliche amministrazioni rispettino le norme che impongono strumenti di prevenzione della corruzione (come l’adozione dei piani triennali, la nomina dei responsabili dell’anticorruzione e delle regole di integrità dei pubblici funzionari), rispetto delle regole sulla trasparenza (e cioè che siano rese pubbliche una serie di informazioni sensibili soprattutto sull’attività contrattuale della pubblica amministrazione in modo che possa esercitarsi il “controllo diffuso” dei cittadini) e che siano rispettate le norme previste dalla legge sugli appalti. Il fatto che l’ attività non disponga di un meccanismo sanzionatorio efficace a stimolare il rispetto delle regole indicate è senz’altro un limite, per quanto il decreto legge di giugno ha previsto nuove sanzioni, ma forse neanche queste basteranno. L’applicazione di questa esperienza sarà anche un motivo di verifica e ne prospetteremo i limiti a governo e parlamento.
Dopo un tempo minimo di rodaggio (non meno di un anno) l’Autorità sarà totalmente autonoma ed operativa. Ciò non significa che i risultati non possano essere conseguiti prima: il piano del rispetto delle regole della trasparenza grazie all’attività di vigilanza mirata sui ministeri e sui grandi enti locali dovrà dare risultati immediati tramite la cosiddetta “amministrazione trasparente”. L’aumento della trasparenza effettiva renderà molto più difficile i fenomeni corruttivi, considerando che il la corruzione è un reato che si fa al buio e di nascosto: la luce della trasparenza lo rende molto più complicato.

 Di corruzione, e di mala-politica si parlerà Giovedi 24 Luglio a partire dalle ore 18.00 a Marano di Napoli, presso la Sala Cavallo della Casa Comunale al Corso Umberto I nel corso di un incontro dibattito aperto al pubblico organizzato dall’a.p.s. Omnibus per la presentazione del Volume “Il cancro della corruzione” del Tenente Colonnello Claudio Mazzarese Fardella Mungivera (ediz. Rogiosi) a cui parteciperanno il Sindaco di Marano, Angelo Liccardo, il presidente della Commissione Cultura della cittadina, Vincenzo Marra e il presidente dell’associazione Mariarosaria Lumiero. Modererà l’altro socio e giornalista dell’associazione, Paolo Russo, esperto di Comunicazione pubblica, sociale e politica.

A proposito di corruzione (4)




 È difficile stimare l’entità della corruzione (che spesso si associa a evasione fiscale e ad altri fenomeni di malaffare o di criminalità organizzata). Documenti ufficiali riportano la cifra indicativa di 60 miliardi di euro l’anno e questo può dare un’idea della grandezza della sfida. Il Commissario straordinario per la revisione delle spesa pubblica conta di riuscire a tagliare, nell’arco dei prossimi 3 anni, fino a poco più di 30 miliardi di euro. Sembrerebbe pertanto abbastanza immediato ritenere che - conducendo una seria lotta alla corruzione - ne potrebbero derivare rilevanti risorse per il rilancio dell'economia.
 Nonostante la gravosità della sfida, lo Stato in passato ha reagito al dilagare del fenomeno corruttivo e adesso sembra voler dare un ulteriore impulso in tale direzione tramite la creazione dell’Agenzia nazionale anticorruzione (A.N.A.C.).
 Come suo presidente è stato scelto Raffaele Cantone, un magistrato a lungo impegnato sul fronte della lotta alla mafia.  L’A.N.A.C. è stata interessata da una rilevante modifica da parte del d.l. 24 giugno 2014, n. 90 che ne ha significativamente trasformato la struttura e i poteri. Soprattutto ne ha ampliato la missione istituzionale. Rientra ora nelle sue competenze anche il controllo di tutti i contratti pubblici di appalti, di servizi e forniture che prima spettavano ad un’altra autorità, quella della “vigilanza dei contratti pubblici" (Avcp), contestualmente soppressa con il trasferimento di mezzi e personale. È previsto che entro il 31 dicembre, l’A.N.A.C. predisponga un piano di riordino della nuova autorità; mi aspetta un durissimo lavoro, ma particolarmente interessante e stimolante che può portare alla creazione di un authority operativa a 360 gradi, sia sul piano dell’anticorruzione sia su quello del controllo degli appalti.
Se però l’A.N.A.C. sarà o meno una scatola vuota dipenderà anche da come sapranno farla funzionare in concreto; il decreto legge citato ha obiettivamente rafforzato i nostri poteri sotto più profili e ora sta all’Autorità stessa dimostrare di sapere incidere nella realtà, tenendo presente, però, che il lavoro non è quello di scoprire fatti di corruzione (competenza questa della magistratura penale) ma di mettere in campo gli anticorpi per evitare che i fatti di corruzione accadano.

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 Di corruzione, e di mala-politica si parlerà Giovedi 24 Luglio a partire dalle ore 18.00 a Marano di Napoli, presso la Sala Cavallo della Casa Comunale al Corso Umberto I nel corso di un incontro dibattito aperto al pubblico organizzato dall’a.p.s. Omnibus per la presentazione del Volume “Il cancro della corruzione” del Tenente Colonnello Claudio Mazzarese Fardella Mungivera (ediz. Rogiosi) a cui parteciperanno il Sindaco di Marano, Angelo Liccardo, il presidente della Commissione Cultura della cittadina, Vincenzo Marra e il presidente dell’associazione Mariarosaria Lumiero. Modererà l’altro socio e giornalista dell’associazione, Paolo Russo, esperto di Comunicazione pubblica, sociale e politica.